1. |
Prelude
01:57
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2. |
Africa 1915
05:41
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3. |
Berlin 1926
02:29
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4. |
Lion 1930
03:14
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5. |
Moscow 1917
04:16
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6. |
London 1940
04:52
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7. |
Berlin 1945
03:07
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8. |
Paris 1941
05:10
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9. |
Rome 1922
07:51
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10. |
Finale
09:30
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Asiago, ottobre 1917
Diletta L,
persino scriverti queste poche righe mi ambascia e mi duole.
Ricordare te, e la vita prima di questa trincea, devasta il mio spirito e il mio cuore: com'è possibile gioire del tuo ricordo, del tuo profumo, come ricordare i tuoi amorevoli baci, quando tutto ciò che mi circonda è devastazione e morte?
Già svaniscono i ricordi dei lieti momenti che passammo sulla marina a goder della brezza e del passeggio; non rimembro gli aromi dei frugali pasti che consumammo sull'Appennino: si affievoliscono le memorie dei dolci baci che mi desti.
Qui non solo i nemici sul fronte al di là del monte, financo la stessa vita in questo buco ci avversa.
Il freddo, la pioggia, il triste rimurginare di pensieri d'angoscia, la paura che un colpo sparato dal maledetto tiratore appostato ti colga all'improvviso: temo ognor di mai più rivederti, e ancor più mi dispero.
Ma quel che più mi ferisce, in codeste giornate buie, è l'attesa: una'attesa che fiacca lo spirito, che distrugge il corpo.
Perdonami mia Amata se non son queste le parole che avresti voluto sentire, ma non posso, proprio a Te mia Cara, nascondere l'abisso in cui l'animo mio è precipitato.
Perdonami ancora mio dolce anelito di grazia, ma ricorda!
Ti ho amato, ti amo e ti amerò: possa Dio conservarmi in vita affinché possa ancora rivederti.
Tuo M.
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